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Essere padre: ora anche i papà si "ammalano" quando nasce un figlio
Pubblicato il: 29/04/2013  Nella Sezione: Primi mesi

MILANO - E ora a Milano ci sono an­che i «Gruppi psico-educazio­nali alla depressione post-par­tum per i padri», incontri mensili con uno psichiatra e una psicologa dedicati allo stress da paternità. Cinque neo papà milanesi su cento, infatti, si trovano a fare i con­ti con la depressione post par­to. Lo dimostra l’ultimo stu­dio condotto dallo psichiatra Claudio Mencacci, alla guida del Dipartimento di Salute mentale dell’azienda ospeda­liera Fatebenefratelli-Macedo­nio Melloni. Per le neoammme è soprat­tutto una questione di ormo­ni: il baby blues nei padri, in­vece, è scatenato dall’ansia da responsabilità.

«Si tratta di uomini che hanno difficol­tà ad accettare i cambiamenti e non riescono ad adattarsi al­le novità — spiega lo psichia­tra —. Di qui la crescita del­l’ansia che può portare a una vera depressione». Nell’or­mai celebre pellicola di Luca Lucini Solo un padre, il prota­gonista Luca Argentero alias Carlo-il-dermatologo-di-suc­cesso deve crescere da solo Sofia, la figlia di dieci mesi; e le difficoltà non mancano. Nella vita di tutti i giorni è an­che peggio: notti insonni per le coliche, ore con il neonato in braccio per farlo smettere di piangere, faccende dome­stiche per aiutare la mo­glie/ compagna fanno avere crisi di nervi al 5% dei neopa­pà. Addio appetito, benvenu­ta insonnia. Di più: i partner si ritrovano a essere distacca­ti, assenti, lontani emotiva­mente, soggetti a sbalzi d’umore, assaliti da pensieri negativi e dalla convinzione di non farcela, scattano per nulla e si sentono lasciati so­li.

Uomini impreparati alla pa­ternità e ad accettare le modi­fiche che si verificano nella vi­ta di coppia. L’indagine del Fatebenefratelli ha preso in considerazione un campione di 120 neopapà, 35 anni l’età media, italiani, titolo di stu­dio medio- alto. Finora il feno­meno del baby blues era lega­to a doppio filo soprattutto al­le donne, colpite dalla depres­sione post parto in un caso su dieci. «Ma anche i padri si possono ammalare — spiega Mencacci, vicepresidente del­la Società italiana di psichia­tria —. I problemi compaio­no mediamente dopo 2 mesi dalla nascita del figlio. La cri­si può durare un anno». Per gli esperti i disturbi af­fettivi dei papà possono ave­re anche un’incidenza impor­tante sullo sviluppo emotivo dei figli (e in particolare dei figli maschi). Mai sottovaluta­re i sintomi, dunque. «Abbia­mo sempre più uomini che dopo la nascita di un figlio de­cidono di sottoporsi a sedute di psicoterapia cognitiva e op­pure a interventi di psicotera­pia di gruppo — ammette Mencacci —. Spesso sono ne­cessarie anche cure con anti­d epressivi». Sul sito www. centropsichedonna.it, voluto dal Fatebenefratelli e dall’assessorato alla Salute di Palazzo Marino, adesso ci si occupa anche di papà in crisi. Sono stati studiati test apposi­ti di autovalutazione — con 40 domande — che permetto­no a ciascuno di valutare il proprio grado di ansia da re­sponsabilità e le capacità di adattamento.

Simona Ravizza, milano.corriere.it