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Contributi economici ai papà del Piemonte: 400 euro per chi accede ai congedi parentali
Se da una parte è ancora forte la resistenza a un cambiamento di mentalità che veda i padri più coinvolti nella gestione dei figli, soprattutto nei primi mesi di vita, è anche vero che dal punto di vista economico sono solitamente gli uomini ad apportare alle casse familiari il contributo maggiore e per questo la decurtazione del 70 per cento nei mesi di congedo diventa per molti insostenibile. Proprio per ovviare a questo problema la Regione Piemonte a febbraio ha lanciato il progetto "Insieme a papà", finanziato coi fondi del dipartimento Pari opportunità, che prevede un contributo fino a 400 euro mensili per chi sceglie di assentarsi dal lavoro almeno per due settimane in sostituzione alla madre. E finora sono un centinaio le domande arrivate.
"Lo scopo - spiega Alida Vitale, consigliera delle Pari opportunità del Piemonte - è di incentivare il legame tra padri e figli, ma anche di aiutare le donne che lavorano a conservare il loro posto. Nella nostra regione ogni anno sono 700 le madri che escono dal mondo del lavoro perché non riescono a conciliare un impiego con gli obblighi familiari ed è difficilissimo per loro rientrare nel circuito produttivo, una volta che i figli sono cresciuti".
Eppure gli strumenti di legge ci sono, come le due ore giornaliere di permesso retribuito, il cosiddetto "allattamento". "Sono 12 anni che questo diritto è previsto anche per i papà - conclude la Vitale - ma pochi lo sanno: per questo abbiamo iniziato a frequentare i corsi preparto, per spiegare ai neogenitori che le responsabilità vanno condivise, sia per il benessere dei figli che delle mamme".
"INSIEME A PAPÀ" Intervento innovativo e sperimentale di contributo ai padri fruitori del congedo parentale nel primo anno di vita del/la loro bambino/a
In coerenza con la normativa europea, si ritiene di proporre un intervento innovativo e sperimentale che incentivi l’utilizzo del congedo parentale da parte dei padri, al fine di superare le cause che ne determinano il modesto ricorso, determinato da un lato da aspetti di ordine economico, in considerazione del fatto che di norma la retribuzione maschile pesa maggiormente in ambito familiare, e dall’altro da aspetti di ordine culturale.
L’intervento si concretizza in una specifica forma di contributo economico per i padri lavoratori dipendenti del settore privato che fruiscono del congedo parentale (astensione facoltativa dal lavoro ai sensi del D.Lgs 151/2001) in tutto o in parte al posto della madre lavoratrice dipendente, nel primo anno di vita del/la loro bambino/a.
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