Sarà l'aria, sarà l'acqua, o forse una congiuntura geografica poco propizia. Ma vivere a Monselice pare non favorisca la paternità. Numeri alla mano, i diciottenni cresciuti all'ombra della Rocca possono contare su quasi un quarto di spermatozoi in meno rispetto ai colleghi di Piombino Dese. Il centro di Crioconservazione dei gameti maschili dell'azienda ospedaliera ha costruito la mappa tutta padovana della fertilità: provincia batte città cinque a due, l'alta padovana supera ogni record.
Oltre ai giovani monselicensi, solo i diciottenni aponensi hanno parametri seminali inferiori al padovano doc. Ecco il podio della fertilità: medaglia d'oro a Piombino Dese, argento ai ragazzi di Piove di Sacco, bronzo ai giovani di Este. Motivo della classifica? Carlo Foresta, ordinario di Patologia clinica, ha verificato se l'ambiente di vita dei giovani può influenzare la loro spermatogenesi.
«I risultati - spiega Carlo Foresta, direttore del centro di Crioconservazione - hanno dimostrato che la concentrazione e il numero di spermatozoi variano a seconda della residenza: più alti in periferia e in campagna, più bassi in città e nelle aree centrali». I ricercatori hanno evidenziato come nell'area metropolitana (Padova, Cadoneghe e Abano terme) la quantità di spermatozoi risulti in media 58 milioni per millilitro, con una concentrazione totale di 138 milioni. Numeri completamente diversi registrati in periferia. Vivere in campagna fa bene alla paternità: il numero di spermatozoi aumenta a mano a mano che ci si allontana dalla città. Tra i 66 ed i 68 milioni per millilitro a Piombino Dese, con una concentrazione che può toccare 175 milioni. Ottimi «padri potenziali» anche i ragazzi del Piovese: tra i 54 ed i 66 milioni per millilitro, concentrazione totale fino a 160 milioni di spermatozoi. A portare alto il vessillo della fertilità maschile nella bassa padovana i giovani di Este che, pur lontani dalla performance di Piombino Dese, si attestano ad un discreto 65 milioni di spermatozoi per millilitro.
«La situazione dell'area metropolitana - continua Foresta - è riconducibile all'inquinamento più elevato: da tempo, anche se non facilmente dimostrabile, è riportato in letteratura che lo smog influenza negativamente la spermatogenesi». Ecco spiegato il motivo per cui, Monselice a parte, Padova città è maglia nera della fertilità.
«Non risulta chiara la condizione della città della Rocca - conclude Foresta - su questa sarà necessario approfondire l'indagine e capire le ragioni». Assodato che le padovane che vogliano allargare la famiglia debbano puntare sui ragazzi di periferia, il centro di Crioconservazione ha stilato l'identikit del candidato ideale alla paternità. Obiettivo puntato sulla temperatura delle parti intime, dalla quale dipende la fertilità: questo tema sarà trattato nel convegno ad Abano il 25 ed il 26 febbraio.
Un buon candidato alla paternità non è obeso, usa boxer e non slip, non si piazza il computer sulle ginocchia per troppo tempo e non sta seduto a una scrivania ore su ore, come non si affanna sulla cyclette. Una curiosità: pausa caffè e pausa pranzo non danno solo sollievo allo spirito, ma anche alla temperatura delle parti intime.
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