Stavolta il fiocco è di colore azzurro e il numero è il quattordici. Filippo, l'ultimo nato della famiglia Scalco di San Giorgio in Bosco (Padova) ha visto la luce venerdì. Il neonato va ad aggiungersi agli altri otto fratelli maschi e alle cinque femmine che compongono la sua super famiglia.
La plurimamma si chiama Cristina e ha 41 anni. Il papà, Walter Scalco, 46. Aggiornati alla nascita di Filippo, i coniugi Scalco hanno un totale di quattordici figli in età compresa fra i diciannove anni e i diciotto mesi: si chiamano Stefano 19 anni, Samuele 18 (capitano dell'A.S. Calcio Cittadella nel settore giovanile) Rachele 17 anni, Giacomo 15, Giovanni 13, Benedetta 12, Tommaso 9, Nicole 8, Davide 7, Riccardo 6, Francesco 5, Marta 2 e mezzo e Diletta, nata il 16 luglio 2009.
La curiosità dei media locali e nazionali intorno a questa famiglia da record è alta ogni volta che in casa si registra una nuova nascita. Papà Walter, comprensibilmente affaccendato in questi giorni mentre la moglie è in ospedale con il piccolo Filippo, risponde cordiale al telefono e alle congratulazioni però protegge la sua privacy e mantiene il riserbo che si conviene a queste circostanze, vissute con gioia e intimità solo con i familiari più stretti.
«Una famiglia numerosa è sicuramente impegnativa - aveva detto in occasione della nascita di Marta, qualche anno fa. Ma esiste la Provvidenza che interviene attraverso persone amiche che ci sostengono e ci incoraggiano».
È la fede il comune denominatore di questa famiglia che abbonda di figli e dove il più grande si prende cura del fratello immediatamente successivo, in una collaborazione a domino che risulta molto efficace. La casa dove vivono gli Scalco è grande, articolata su tre piani, con letti a castello, un lungo tavolo per mangiare, più di una lavatrice per il bucato e un van per gli spostamenti.
Quella degli Scalco, tuttavia, non è la sola famiglia formato gigante esistente in Italia, tanto che si è costituita una associazione delle famiglie numerose. «Una famiglia di famiglie» si legge nel sito internet, dove spiegano: «Siamo quelli che non hanno la Cinquecento, perché non ci staremmo tutti; quelli che non vengono invitati spesso a cena dagli amici, perché in casa degli amici tutti non ci staremmo; quelli che la congiuntivite e l'influenza ce la passiamo l'un l'altro e dura due mesi; quelli che non possono andare coi figli al cinema perché costa parecchio occupare due file intere della sala».
gazzettino.it
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