LEVERANO - Si lancia dall'alto del primo piano per dare manforte al figlio, in difficoltà con tre bulli. «Tuffo» drammatico dal primo piano di una palazzina in pieno centro a Leverano; a tanto può portare l'amore di un padre che, pur di tirare fuori dai guai il figlio rimedia la frattura di una caviglia e un colpo in testa che avrebbe potuto costargli la vita.
L'episodio è avvenuto non lontano dal municipio del paese, all'inizio della lunga e frequentata via Cesarea. Lì abita una famiglia in una palazzina con soprael evazione. Il padre si trova al piano superiore - è un uomo di mezz'età - mentre il giovane figlio è in basso. L'uomo, dal piano superiore, ad un certo punto sente accendersi una discussione e corre al balcone. Per futili motivi ci sono tre giovani che stanno attaccando briga col ragazzo. Probabilmente ci sono questioni sospese perché i tre pare lo conoscano bene e dal diverbio si sta passando a metodi più decisi. L'uomo, dal balcone, comincia ad agitarsi, di sicuro non intende lasciare il figlio in balia degli eventi. Chissà, forse ottenebrato da quanto sta accadendo, non ci vede più per la rabbia. Scavalca il parapetto e si lancia giù dal balcone, cadendo in strada.
Certo è che spicca il salto per piombare sui prepotenti e ottiene l'effetto di spaventare un po' tutti: gli aggressori che non credono ai loro occhi, i familiari e persino se stesso. Le conseguenze del gesto sono drammatiche ma certamente sarebbe potuta andare molto peggio. L'uomo si rompe praticamente un piede durante l'atterraggio e nel cadere urta violentemente il capo. Immediati i soccorsi ma, come si è detto, fa più preoccupare l'istintività dimostrata con questo gesto dall'uomo che le conseguenze riportate in seguito alla caduta.
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