“Le vacanze degli italiani non sono ancora finite, ma già si inizia a pensare alle spese che la famiglia dovrà affrontare per l'anno scolastico. Avere un bambino al di sotto dei tre anni, può essere un vero e proprio salasso. Vediamo quanto costano i nidi nelle varie regioni italiane. (la Redazione)”
Cresce il costo per la retta degli asili nido: in base ad una rilevazione della Uil, la quota che i Comuni chiedono alle famiglie "fortunate", il cui bambino di età inferiore ai tre anni viene accolto in una struttura pubblica, per la frequenza e la mensa usufruita dai figli è in media di 317 euro mensili (3.170 euro l'anno), pari al 9,9% del reddito netto familiare. Ed il prossimo anno in circa la metà dei casi sono previsti ulteriori aumenti.
L'indagine, realizzata su 21 città capoluogo di Regione, è stata fatta ipotizzando una famiglia composta da genitori che hanno un reddito di 36.000 euro annui da lavoro dipendente (21.000 un coniuge e 15.000 l'altro), un reddito Isee di 17.812 euro, con due figli a carico, di cui uno minore di tre anni che frequenta il nido a tempo pieno (circa 8 ore).
Nel dettaglio, per la frequenza di un asilo nido comunale si spendono in media 246 euro mensili, che equivalgono al 7,7% del reddito familiare, mentre per le mense scolastiche nelle scuole materne ed elementari la retta mensile è mediamente di 70 euro, equivalenti al 2,2% del reddito disponibile.
Quando si parla però di nidi non bisogna generalizzare: in Italia i costi, infatti, variano sensibilmente da città a città, anche in relazione ai servizi offerti. Dai dati elaborati dalla Uil spicca la città di Bolzano dove frequentare il nido pesa, mensilmente e in media, per il 14,9% sul reddito familiare (480 euro mensili).
Diventa un lusso mandare il bambino al nido anche ad Aosta, dove viene chiesto il 13,2% (424 euro mensili); a Firenze il 13% (419 euro mensili); a Torino il 12,9% (416 euro mensili); a Potenza il 12,7% (409 euro mensili). Più fortunati, si fa per dire, a Catanzaro dove le spese per la scuola d'infanzia incidono mensilmente sul budget familiare, in media, per il 4,3% (138 euro); a Napoli per il 4,7% (150 euro); a Roma per il 6,2% (199 euro); a Cagliari per il 7% (224 euro); a Bari per il 7,1% (227 euro).
Da una prima e parziale proiezione, per il prossimo anno scolastico, il 2011-2012, per circa la metà delle famiglie si prospettano ulteriori aumenti: "su un campione di 10 capoluoghi - spiega il servizio politiche territoriali della Uil - sono 4 le città - Torino, Genova, Bologna, Ancona - che hanno aumentato le rette, mentre una città, Perugia, pur avendo diminuito del 7,7% la retta dell'asilo nido (da 271 euro dello scorso anno ai 250 euro di quest'anno), ha aumentato del 15% la retta della mensa scolastica (da 40 euro a 50 euro)".
In particolare, a Torino il sistema della scuola dell'infanzia fa registrare un aumento per il prossimo anno scolastico, in media, del 4,1% (retta asili 324 euro mensili e mensa 109 euro mensili); a Genova del 17,4% (retta asili 246 euro e mensa 70 euro mensili); a Bologna del 15,4% (retta asili 258 euro mensili e mensa 110 euro mensili); ad Ancona del 3,2% (retta asili 297 euro mensili e mensa 94 euro mensili). Le altre cinque città campione - Milano, Bolzano, Trento, Trieste, e Firenze - hanno mantenuto le stesse rette.
Fonte: finanzautile.org
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