Qualche mese fa il 56enne catalano Albert Solá e la 46enne belga Ingrid Sartiau avevano annunciato la presentazione di una richiesta di riconoscimento di paternità a re Juan Carlos di Spagna. I due avevano saputo di essere figli del sovrano dalle loro madri e si erano trovati su Internet, grazie alle ricerche che Ingrid stava facendo sulle sue origini. Un esame del DNA aveva provato loro che sono fratelli al 99%.
Di qui, sempre informando la Zarzuela di ogni loro scoperta e di ogni loro azione, la decisione di rivolgersi alla Giustizia per essere riconosciuti come figli di re Juan Carlos. Ma la Giustizia spagnola si è lavata le mani delle loro richieste.
I due magistrati di Madrid a cui sono stati affidati i loro due casi, indipendenti tra loro, hanno rifiutato di procedere perché la figura del Re è inviolabile. La Costituzione spagnola stabilisce che il Re non sia soggetto a responsabilità, dunque non può essere mossa alcuna azione giudiziaria contro di lui. Una delle due giudici che hanno affrontato il caso ha affermato che l'inviolabilità "implica l'impossibilità non solo di esigere responsabilità penale, ma anche di dirigere contro il Monarca azioni della giurisdizione civile". Il Re, insomma, è un cittadino più uguale degli altri.
L'inviolabilità del Capo di Stato è riconosciuta da numerose Costituzioni, compresa quella italiana, ma è la prima volta, almeno in Spagna, che viene applicata anche al Diritto di Famiglia. In genere l'irresponsabilità del sovrano è sempre stata considerata in relazione alle sue funzioni istituzionali: Juan Carlos, cioè, non è responsabile delle sue azioni, che non hanno valore se non sono controfirmate da un Ministro.
La notizia della Giustizia civile di procedere con la richiesta di riconoscimento della paternità è stata pubblicata oggi da El Mundo e ha suscitato non poche polemiche. Più che altro perché è un nuovo tassello che si inserisce in questo mosaico dell’impopolarità che la Monarchia sta costruendo. Se già l’inviolabilità del Re era un concetto poco apprezzato dagli spagnoli, che faticano ad accettare la Monarchia come forma dello Stato, si può immaginare come si sentano indignati al vederlo applicato anche al Diritto di Famiglia, cioè nelle attività private di re Juan Carlos.
Il Monarca irresponsabile dei propri atti e dunque libero di fare tutto perché non giudicabile. Inaccettabile concetto, per la Spagna indignada.
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