Stop alle logoranti attese, fatte di estenuanti camminate lungo i corridoi dei reparti di Ostetricia, insofferenti e nervosi, fumando una sigaretta dopo l’altra o rincuorandosi a vicenda… Oggi i futuri papà assistono sempre più spesso alla nascita dei loro bebè, aiutando la propria partner sia durante il travaglio, che in sala parto, non lasciando mai la futura mamma e diventando anch’egli protagonista del lieto evento.
Un’indagine Istat, infatti, ha accertato che sei papà su dieci sono presenti al fianco delle loro mogli durante la nascita dei figli in sala parto. In Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Friuli, Trentino, Veneto, Toscana e Lazio la presenza dei partner raggiunge punte dell’80%, mentre nel resto d’Italia la percentuale diminuisce considerevolmente. A quanto pare, i papà più riluttanti sono quelli della Campania e della Puglia e sempre in Campania, il 50 per cento delle donne non ha avuto nessun familiare o amico accanto al momento del parto.
Diventare papà è comunque un’esperienza molto forte, e se l’uomo decide di prendere parte attivamente al parto, deve sapere che quella sarà una delle esperienze più importanti della sua vita, e se proprio non dovesse sentirsela o se la futura mamma non fosse d’accordo, è meglio non forzare. È importantissimo che la decisione di assistere al parto sia presa in perfetta sintonia dalla coppia, tenendo in alta considerazione, da entrambi le parti, le necessità dell’altro.
Infatti, nonostante l’emozione e la felicità che normalmente si prova per ciò che sta per accadere, è abbastanza inevitabile che il futuro papà abbia anche qualche timore che qualcosa possa succedere al bambino e alla propria partner e che abbia paura di non farcela, lasciandosi anche impressionare dai racconti degli amici “di scene poco piacevoli”, di “parti lunghi e difficoltosi”, “di grande angoscia”. Nel momento in cui un papà dovesse decidere di partecipare, è di fondamentale importanza che lo faccia in base alle proprie emozioni e non sentirsi costretto dalle “mode” del momento. Se infatti non si è a proprio agio, la presenza potrebbe essere addirittura controproducente, in quanto la donna percepirà il suo disagio e ciò potrebbe influire negativamente sulla sua psiche e quindi complicare la situazione. Può comunque stabilire di uscire in qualsiasi momento: per esempio, di essere presente solo durante il travaglio e di abbandonare la sala nel momento del parto o viceversa.
In realtà, ogni futuro papà che decidesse di partecipare al parto, non dovrebbe temere di sentirsi inutile o d’impaccio, la sua sola presenza accanto alla propria partner è già un grande sostegno ed è un momento fondamentale per il rapporto che si instaurerà tra lui e il bebè.
font: gravidanzaonline.it
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