Vedi come sono coscienziosi quelli della Chicco: anche loro nello spot del nuovo poppatoio Step Up non mancano di ricordare (così come fanno tutte le aziende produttrici di sostituti del latte materno) che "l'allattamento al seno è sempre consigliato". Però, aggiungono, quando ciò "non è possibile (ad esempio nel caso di due figli gemelli, come quelli mostrati ad hoc nel filmato), è importante fare la scelta più naturale...il biberon che si adatta al progresso dei piccoli per il loro benessere". Aicpam, Babyconsumers, Ibfan Italia, Il Melograno, La leche League Italia e Mami, in un comunicato congiunto, hanno definito questa della Chicco "la pubblicità più aggressiva di alimentazione artificiale trasmessa in Tv negli ultimi anni" e hanno sottolineato ancora una volta quanto "le normative attuali siano insufficienti a proteggere l’allattamento da scorrette pratiche di marketing dei sostituti del latte materno, biberon e tettarelle".
Lo spot ovviamente magnifica le doti di Step Up, idealizzandone l’uso con immagini di paternità e maternità serene e invidiabili, ma non sono tanto queste rappresentazioni, incoraggianti per chi è alla ricerca di un tipo di felicità in vendita in farmacia o al supermercato, a sorprendermi e nemmeno frasi come "Per il loro benessere!", "E se stanno bene loro stanno bene tutti!", "La felicità è un viaggio che inizia da piccoli", perché - è logico - il prodotto deve essere venduto e per esserlo deve mostrarsi appetibile. Ciò che invece mi fa venire la pelle d'oca è l'associazione diretta e sfrontata, dal tempismo perfetto in sede di montaggio televisivo, della frase "quando ciò non è possibile" con le immagini dei due gemellini. Insomma, non è vero ed è un falso clamoroso che due gemelli non possano essere allattati al seno, contrariamente a quanto sostiene (e non c'è dubbio che lo faccia!) la Chicco nel suo messaggio fuorviante.
Ora, se volessimo ascoltare la verità, nelle pubblicità si dovrebbe propagandare - anziché la vuota premessa che recita che "l'allattamento al seno è sempre consigliato" (consigliare è un verbo al quanto moderato, suscettibile delle interpretazioni più svariate, un termine che fa rima con opzione e discrezionalità, infatti un consiglio lo si può indifferentemente seguire oppure no, nessuno si arrabbierà se non daremo retta a chi semplicemente ci consiglia) -, così come ricordano le associazioni che sostengono l'allattamento al seno, che "il biberon non fa rima con benessere, ma con maggiori rischi di malattie acute e croniche, maggiore rischio di obesità, minore sviluppo intellettivo, maggiori rischi di tumore al seno e all’utero per la mamma e che l’alimentazione artificiale è responsabile ogni anno del 13 per cento delle morti di bambini con meno di 5 anni nel mondo".
Ecco, mi chiedo, perché, così come fanno con le sigarette, sui cui pacchetti c'è scritto senza mezzi termini che "fumare provoca il cancro", non dicono espressamente e per esteso negli spot dei sostituti del latte materno i motivi per i quali quest'ultimo sia da preferire? Perché non riferiscono che "le ricerche scientifiche ci dicono che virtualmente ogni madre può allattare anche se ha due o tre gemelli, purché sia informata, sostenuta, incoraggiata e soprattutto protetta da scorrette pratiche di marketing delle ditte di latti e biberon?".
Scritto da Cristiano Camera - www.figliopadre.com
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