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Home Page > CRESCITA > Articolo Inserito il  14/04/2010

Maschi e femmine sono diversi, ecco perché  
Paternità Oggi - Maschi e femmine sono diversi, ecco perché

Secondo gli studiosi, bambini e bambine a volte si comportano in modo diverso perché vengono trattati in modo diverso. Altre volte per ragioni genetiche.

Le femmine amano farsi fare tante coccole. In genere più dei maschiettiQual è il motivo? Probabilmente perché glielo insegnamo noi. Gli studiosi dicono che le bambine ricevono più coccole e più carezze rispetto ai maschietti, non solo dai genitori ma anche da altri parenti e amici. Questo potrebbe spiegare perché alcuni ragazzini, crescendo, non accettino di buon grado il contatto fisico. Chi ha un ometto da coccolare per casa, può però provare ad avvicinarsi senza che lui se ne accorga: con i maschietti è più facile arrivare alle coccole passando per la lotta. Fategli il solletico, azzuffatevi con lui, rotolatevi insieme sull’erba: anche se non ve lo dice, sono cose che gli piacciono!

I maschietti fanno a botte più facilmente. Le femmine cercano la mediazione

I maschietti misurano volentieri la loro forza, le femmine sono invece più premurose. Un pregiudizio? No, dicono i ricercatori dello sviluppo: maschi e femmine si comportano in modo diverso con gli altri bambini e durante i giochi. Studi hanno mostrato come le bambine cercano in tutti i modi di andare d’accordo con gli altri, di capirsi e di aiutare. I bambini invece si atteggiano spesso in modo combattivo, vogliono avere più successo. Un’eredità della storia umana, che tende a resistere. L’uomo conquistava nuovi territori, combatteva contro i nemici, difendeva la famiglia e i suoi possedimenti. Le donne si occupavano di un pasto caldo, dei vestiti e del buon umore.

 

"Basta gridare!" Si dice più ai maschi delle femmine
Ma nessuno sa con precisione il perché. Le difficoltà di adattamento alla vita fuori dal grembo materno potrebbero c’entrare qualcosa, in quanto il sistema nervoso dei maschietti alla nascita è meno maturo di quello delle femmine. Si sa anche che in genere i neonati maschi sono più soggetti allo stress delle neonate femmine: se vengono provocati da un disturbo leggero ma continuo (rumore, per esempio), il loro livello di cortisolo si alza, mentre nelle femminucce la quantità di questo ormone dello stress non si alza per un piccolo elemento di disturbo.

Piccoli Rambo, quante volte al pronto soccorso!
A quanto pare nei pronto soccorso pediatrici ogni cinque pazienti che hanno avuto incidenti domestici, quattro sono maschi e una è femmina. I piccoli Rambo si feriscono più di frequente, perché sono più sprezzanti del pericolo rispetto alle femmine. Nelle sue ricerche sul comportamento spericolato dei bambini piccoli La psicologa canadese Barbara Morrongiello ha condotto alcune ricerche al riguardo e ha concluso che: le femmine valutano come più pericolose determinate attività rispetto ai maschi (ad esempio arrampicate spericolate); le femmine evitano le attività pericolose, mentre i maschietti pur riconoscendo un rischio, non credono che si faranno male; i maschietti hanno un atteggiamento diverso rispetto alle femmine nei confronti degli incidenti, per loro una ferita è semplicemente “aver avuto sfortuna”, mentre le femmine si assumono la colpa di quanto successo.

I bambini maschi più soggetti a malattie e allergie. Fino alla pubertà, poi cambia
I maschietti, da piccoli, sono più soggetti rispetto alle femminucce ad allergie e ad altre infezioni. Dopo la pubertà la situazione cambia: in molte ragazze si manifestano allergie, e sono anche più spesso assenti da scuola per malattie. In generale però lo sviluppo dei maschietti è più soggetto a disturbi: la maggior parte dei bambini iperattivi è maschio e lo stesso vale per la pipì a letto. I maschi poi presentano più spesso disturbi linguistici (balbuzie, ritardo dello sviluppo) rispetto alle femminucce.

Studiosi come Renate Niesel, psicologa all’Istituto di Pedagogia Infantile di Monaco di Baviera, sostengono che la salute, soprattutto psicologica, delle bambine viene spesso considerata troppo poco. “Forse i comportamenti dei maschietti vengono percepiti solo in modo chiaro. Invece malattie depressive in età infantile e adolescenziale, di cui spesso sono più colpite le bambine, spesso non vengono riconosciute, perché le bambine si tirano indietro, non lo danno a vedere e la loro malattia mal si adatta al mondo dei bambini.”

Quando scoprono LA differenza
A circa tre anni i bambini scoprono l’appartenenza al proprio sesso: le bambine sono come le donne, i maschietti come gli uomini. Per i bambini si tratta di un processo difficile: devono separarsi dalla madre se vogliono diventare uomini. Le bambine invece possono continuare a orientarsi verso la mamma. E lo fanno: come i maschietti, imparano dall’esempio degli adulti.

 

Oggi i genitori in teoria non sono più bloccati nei vecchi ruoli, ma poi nella realtà mantengono i ruoli tradizionali (la mamma più a casa con i figli, il papà più al lavoro) e influenzano il modello di maschio e femmina . Quindi spesso i bambini vivono questi ruoli tradizionali: la mamma è dolce, amorevole e ansiosa, mentre il papà è più attivo e proiettato verso l'esterno. Questo contribuisce a formare l’immagine del piccolo.

In uno studio ecco cosa hanno detto di loro stessi dei bambini della scuola materna: le bambine giocano con le bambole, aiutano la mamma, parlano molto, non picchiano mai e hanno bisogno di aiuto. I bambini aiutano il papà, vogliono picchiare altri bambini, sono impertinenti, fanno piangere gli altri bambini.

Il papà per i maschi è il modello, per le femmine forgia l'immagine del maschile
Per una bambina il papà è il primo uomo e influisce in modo determinante sull'immagine del maschile. Per i maschietti invece il papà è il modello, l'esempio. Volete evitare di trovarvi in casa un bamboccione, che non alza un dito per mettere in ordine le sue cose e si aspetta tutto dalla mamma? Molto dipende da come si comporta il papà in casa, se aiuta, si occupa dei figli, se è dolce e premuroso.
 

Maschi e femmine piccoli chef

Tutti i bambini aiutano volentieri mamma e papà in cucina, basta che la preparazione sia presentata come un gioco. Se è vero che le bambine sono più legate ai compiti di gestione domestica, mentre i bambini usano volentieri gli attrezzi e imparano a riparare la bicicletta, cambiare spesso questi ruoli fa sì che poi nell'età adulta riusciranno senza problemi a svolgere compiti che prima erano prerogativa dell’altro sesso.

Ne beneficia anche lo sviluppo: i maschietti migliorano le capacità motorie 'minute anche pelando carote o decorando le torte. Le bambine invece, salendo sugli alberi e giocando con l'aquilone ragazzine imparano le gioie del movimento.

Maschietti più educati a non aver paura (o a non mostrarla)
I maschi fin da piccoli sembrano più propensi a passare una notte fuori casa. Gli studiosi dello sviluppo cerebrale sostengono che ci sia un motivo: l’orientamento spaziale degli uomini sarebbe più sviluppato rispetto a quello delle donne. I maschietti quindi sono più sicuri: troverò sicuramente la via di casa. Ma non sarebbe solo quello il motivo: la psicologa canadese Morrongiello ha concluso che le femmine si sentono più spesso ripetere dai genitori frasi del tipo: “Fai attenzione! Stai attenta!”.

Gruppi misti di gioco fa bene a maschi e femmine
Le bambine della scuola materna di solito giocano in mini-gruppi di due-tre, i bambini di quattro-sei così fanno più 'casino'. I giochi misti però fanno bene agli uni e alle altre: imparano altri modi di comportarsi, si completano per capacità e interessi. L’amicizia fra bambini e bambine può essere aiutata dai genitori con inviti reciproci, feste miste, gite tra famiglie.

Maschio o femmina che sia ... le regole per aiutare i vostri figli a crescere sicuri

  • Fategli tante coccole
  • Cantategli le ninnenanne (anche se siete stonati)
  • Fategli capire che voi genitori non siete perfetti e che potete sbagliare
  • Comportatevi in modo da guadagnarvi la loro fiducia
  • Motivateli a fare cose da soli.
  • Lasciateli piangere e consolateli
  • Dite loro che sono belli, forti e intelligenti
  • Dimostrategli che i conflitti si possono risolvere anche senza urlare.
  • Non evitategli gli ostacoli, tanto prima o poi se ne troveranno davanti tanti. Meglio che abbiano imparato ad affrontarli
  • Mettete delle regole (poche ma chiare)
  • A volte fate delle concessioni.

DA Eltern

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