I risultati di uno studio norvegese condotto su 240 mila giovani tra i 18 e i 19 anni: quoziente intellettivo più alto per i primogeniti
I numeri hanno il loro peso, almeno per tirare conclusioni non intuitive su un tema molto discusso: la relazione tra l’intelligenza e il rango di un fratello in una famiglia. Secondo uno studio norvegese - scrive oggi il quotidiano spagnolo El Pais - che ha misurato il quoziente intellettivo a ben 240 mila giovani maschi tra i 18 e 19 anni, il fratello maggiore è più intelligente del minore. Nei test di quoziente intellettivo effettuati ottiene infatti un risultato leggermente migliore nella media, rispetto ai più piccoli.
Dinamiche familiari - La differenza nel punteggio è stata di circa 3 punti, lieve ma significativa, affermano i ricercatori, scrive oggi il New York Times. E’ chiaro in base ai risultati che ciò è dovuto alle dinamiche famigliari e non a fattori biologici come l’ambiente pre-natale. La maggiore intelligenza dipenderebbe pertanto dal rango sociale nella famiglia e non dall’ordine biologico, una scoperta che esclude praticamente che l’origine sia genetica o che dipenda dalle condizioni prima della nascita, in cui si sono sviluppati i fratelli.
Maschi e femmine - Gli studiosi, Petter Kristensen e Tor Bjerkedal, hanno spiegato che i risultati - che verranno pubblicati su Science e Intelligence - conduranno ad uno studio più approfondito nelle dinamiche famigliari in base a queste differenze. Sebbene lo studio sia stato realizzato esclusivamente su maschi, i risultati valgono anche per le donne, secondo i ricercatori.
Fonte: corriere.it
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