''È domenica papà'' non riesce più a trovare spazio nel palinsesto della RAI
I bambini che la domenica mattina si piazzavano davanti a RaiTre per guardare “È domenica papà” e avere suggerimenti su come e dove trascorrere la giornata con i genitori, sono rimasti a bocca asciutta.
La loro amata trasmissione non solo è sparita dalla rete generalista, ma, contrariamente alle promesse, non è ancora comparsa sul canale Yo Yo del digitale terrestre dedicato ai piccolissimi.
Marano in aprile diceva…
Eppure, Antonio Marano, vicedirettore generale per il coordinamento dell’offerta della Rai, in una audizione del 27 aprile 2010 sollecitata dalla Commissione Parlamentare per l’Infanzia e l’adolescenza, dichiarava fra l’altro: “…Nel progetto industriale che domani andrà in discussione in Consiglio di amministrazione, noi direttori che abbiamo curato tutto l’aspetto editoriale costruttivo e programmatico, prevediamo di lavorare sulle cosiddette ‘fabbriche produttive’. La realizzazione di Fantabosco, Voyager, Albero Azzurro richiede specificità tecniche dal punto di vista sia di attrezzature che di personale…”.Il centro di produzione Rai di Torino
Le “specificità tecniche” che citava Marano, esistono al Centro Rai di Torino che da dieci anni produce tutti programmi per ragazzi da “Melevisione” a “È domenica papà”, al “Giornale del Fantabosco” e così via.Dunque la “fabbrica produttiva” c’è e funziona.
Attualmente, infatti sta producendo i programmi dell’azienda che sono rimasti “in chiaro” su Rai 2: Albero Azzurro, Voyager ragazzi, Cartoon Flex, A come Avventura.
Il digitale invece…
Tutte le trasmissioni che passavano su RaiTre, e che, teoricamente, dovrebbero essere già in preparazione per il digitale, invece, sono ferme al palo.Le competenze della Struttura che se ne occupava sulla rete generalista sono terminate e le nomine su chi dovrebbe concretamente occuparsene sulla nuova piattaforma hanno subito rimandi su rimandi e non sono ancora state fatte.
Senza queste nomine non c’è nessuno che sia in grado di trasferire i fondi necessari a produrre (non dimentichiamo che la Rai, come contratto pubblico, deve impiegare il 10% del proprio budget per la produzione di programmi per bambini).
Senza le nomine, non si può dare il via ai programmi
Senza nomine non c’è nessuno che possa firmare le aperture delle “matricole” necessarie all’attivazione dei programmi. Dunque tutta la preziosa produzione che era di RaiTre in questo momento è nel limbo. Melevisione stessa va solo in replica.Attualmente sono solo 7 le regioni che accedono al digitale. Ne mancano ancora 14 all’appello. (la copertura completa è prevista per il 2012).
E il digitale non ha la copertura nazionale
Ci si chiede pertanto come mai tanta sollecitudine nel passare i programmi dei bambini su una piattaforma che non ha ancora una copertura nazionale e che, attualmente , esclude i due terzi dei ragazzi dalla visione. Non è stato prematuro questo spostamento? Se la stessa scelta fosse stata fatta per le partite di calcio sarebbe scoppiata la terza guerra mondiale! Ma i bambini, si sa, non votano.
La risposta di Gianfranco Noferi
Per sapere qualche notizia in più sulla sorte di “È domenica papà” e degli altri programmi, abbiamo chiesto a Gianfranco Noferi, responsabile del canale Yo Yo che prima era sul satellite e ora è sul digitale.
“Effettivamente ci sono dei ritardi organizzativi, ma noi stiamo lavorando attivamente per fare in modo che a gennaio tutta la programmazione sia in grado di decollare al meglio, potenziata anche grazie a nuove risorse.”
Ci auguriamo davvero che dentro la calza della Befana i bambini (almeno quelli che riescono a vedere il digitale!) ci trovino finalmente la loro amata trasmissione.
ilsalvagente.it
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