E' un lavoro non umano, ma da super eroe, quello del padre che vuole avere e non intende rinunciare né alla propria presenza e né al proprio ruolo. Ma la difficoltà più grande - che gli si presenta tutti i giorni in forme differenti perché esse seguono l'evoluzione del figlio e non se ne restano statiche come può esserlo un adulto bell'e fatto - e che deve superare è proprio quella di facilitare l'emergere dell'individualità del suo piccolo, di aiutarlo a costruirsi la sua unicità nel mondo...tutto questo senza mai abbandonarlo (neppure idealmente) al suo destino.
Questa compartecipazione del padre al futuro del figlio, senza permettersi di essere mai invadenza, è il lavoro più duro e contemporaneamente il più delicato: si tratta di scorgere, di prevedere, di chiedere con parole che non somiglino a domande, di rispettare, di riconoscere, di andare spesso contro se stessi. Si tratta di proteggere, ma allo stesso tempo di consentire e accettare l'esposizione. E infine di fidarsi, nonostante si siano messe in discussione realtà, una volta date per certe, e istituzioni le quali siamo sempre più obbligati a delegare.
Fare il padre vuol dire fare tutto e il contrario di tutto, credendoci e, talvolta, anche senza crederci affatto.
|
Iscriviti alla nostra Newsletter per rimanere aggiornato sulle news del sito e sulle novità dell'Associazione Paternità Oggi! |