sentenza del 2002. La nascita di un figlio con gravi problematiche, necessariamente determina un certo scompenso nella vita dei genitori novelli.
Il nostro Ordinamento, però, almeno fino ad oggi, aveva riconosciuto alla sola madre il diritto ad essere risarcita; questo quando la nascita di un figlio, con gravi malformazioni, fosse dipesa da una diagnosi errata da parte del ginecologo.
Il diritto al risarcimento si basava sull'ipotesi del diniego, alla stessa donna, dell'esercizio del diritto all'aborto cd. terapeutico, ammesso dallo stesso Ordinamento.
La Suprema Corte è intervenuta in questa materia, così delicata e controversa, con una Sentenza fortemente innovativa, con la quale, confermando una decisione della Corte d'Appello di Perugia, ha affermato il principio che, in tali evenienze, il diritto al risarcimento spetta anche ai padri.
fonte: studiocataldi.it
articolo di Cristina Matricardi
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