Coerente fino in fondo ma con la maturita' del buon padre di famiglia. Non fa passi indietro il presidente della Sampdoria Riccardo Garrone sul caso Cassano.

"Io cerco di essere coerente e la coerenza e' una virtu' molto rara", afferma il numero uno doriano confermando che il procedimento aperto nei confronti di Antonio Cassano va avanti. "La linea rimane quella che ho deciso ed e' riportata nella lettera di deferimento al Collegio Arbitrale", chiarisce Garrone impegnato in Lega Calcio. Cio' non toglie che, da buon padre di famiglia, non dubita della buona fede di colui che davanti a testimoni lo ha insultato per poi dire che non era vero.

"Cassano ha detto nella sua intervista che lui non mi ha rivolto quegli insulti - continua Garrone -. Credo che sia in buona fede perche' spesso in momenti di ira e rabbia chi di voi non ha detto qualcosa che poi non ricorda". Parole che sono "difficili dimenticare", ammette il presidente doriano. "Il calcio e' bellissimo ma ci sono episodi inaccettabili - aggiunge Garrone -. In circostanze come queste tutti dobbiamo tentare di dare un contributo per il miglioramento del calcio e tornare ai giusti valori del comportamento in campo e fuori campo.

Cassano e' un ineducato, non e' mai stato educato". Di certo per uno come Riccardo Garrone che aveva accolto Cassano come un figlio la delusione e' stata "personale.

Mi sono sbagliato, aveva ragione Del Neri quando a gennaio scorso, nel periodo di maretta nei rapporti tra lui, Marotta e Cassano, mi aveva detto guardi che anche con lei si comportera' come ha fatto con Sensi e col presidente del Real. Io non ci credevo perche' Cassano e' un ragazzo spavaldo ma anche fragile". Sul procedimento disciplinare bisognera' attendere quale sara' la fine del Collegio arbitrale in questo periodo di rinnovo del contratto.

"Se come dice Beretta il collegio arbitrale e' decaduto non possiamo andare alla magistratura ordinaria - conclude Garrone -. C'e' la clausola compromissoria che ce lo impedisce".

agi.it

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