Le famiglie in cui l’uomo assiste al primo parto della moglie si disgregano più precocemente. E’ il risultato di uno studio effettuato da alcuni Centri di Medicina Materno Fetale aderenti alla SIDIP, Società Italiana di Diagnosi Prenatale e Medicina Materno Fetale, che hanno preso in esame numerose coppie i cui futuri padri sono stati presenti al momento del parto della moglie.
“Negli ultimi due anni - spiega Claudio Giorlandino, Presidente della Sidip - abbiamo intervistato, sulla loro condizione coniugale, 310 coppie che vivono in diverse città d’Italia e che nel 1998 avevano avuto il primo figlio con parto spontaneo (50% al Centro, 30% Sud e Isole, 20% Nord). Di queste, 172 hanno dichiarato che il padre era stato presente al momento del parto e 138 no. A distanza di dieci anni, il 34% del totale delle coppie risulta separato o divorziato. E dall’analisi del campione abbiamo notato che il numero di separazioni è maggiore tra le coppie il cui marito ha assistito al parto della moglie. Va detto che sono state prese in considerazione solo le coppie dove il marito ha assistito al parto naturale, non al cesareo, mentre non sono state considerate le coppie nelle quali il marito assisteva la moglie solo durante le fasi del travaglio”.
“In questi ultimi anni - dice Giorlandino - l’uomo sembra essere sempre più spinto, soprattutto in alcuni ambienti socio-culturali, a partecipare ad un momento che, fino a qualche anno fa, è stato esclusivamente appannaggio del mondo muliebre. Ma tale desiderio è spontaneo? Piuttosto sembra essere frutto di un condizionamento, di una moda, dell’essere moderni culturalmente e socialmente investiti da un ruolo nuovo che, solo apparentemente, sembra fondere la coppia in un positivo percorso di genitorialità”.
“All’opposto questo sembra dimostrarsi negativo sul futuro legame di coppia - spiega - può causare la perdita di distinzione dei ruoli e far venire meno quel distacco necessario utile a rendere la femminilità sempre un po’ misteriosa affinché la donna rimanga desiderabile. In passato si è ritenuto da parte di molti studiosi, come l’inglese Greenhalgh o gli americani Nichols e Dixon, che assistere al parto può avere nell’uomo conseguenze emozionali inattese e che può incrinare il rapporto sessuale della coppia. Dallo studio eseguito dalla Sidip è emerso un atteggiamento culturale meno tradizionalista di questi uomini che hanno assistito alla nascita del loro bambino e che poi si sono separati dalla moglie. Un atteggiamento meno legato a ruoli e competenze, meno legato alla sacralità del momento del parto che, nel vissuto familiare, si traduce nel considerare anche l’unione coniugale meno violabile”.
Lo studio della Sidip conferma un dato oggettivo rilevato da un’indagine Istat secondo la quale nelle Regioni dove vi è maggiore assistenza del marito al parto, vi siano maggiori fallimenti matrimoniali (sia in termini di separazioni e di divorzi). Secondo l’Istat nelle Regioni del Nord Ovest d’Italia la presenza del marito al parto è stata rilevata nell’81 per cento dei casi e le separazioni avvengono in 1 coppia su 2,5. Nelle Regioni del Nord Est il padre assiste nel 77% dei casi e le separazioni avvengono in un caso su 3,5. Al Centro nel 63% e le separazioni sono 1 su 4,5. Nelle Isole Maggiori il 51% dei mariti è presente e le separazioni sono 1 caso su 7.
Nel Sud, dove il marito è presente al parto solo nel 30% dei casi, le separazioni sono 1 su 8 coppie.
Insomma fate una scelta consapevole e non condizionata dal vostro ambiente
fonte: italiasalute.leonardo.it
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