«Ho assistito al parto ed è andato tutto liscio. Ma i timori e i dubbi, soprattutto da parte di mia moglie, non mancavano. Il mio consiglio è: fatelo solo se vi sentite assolutamente tranquilli». Andrea Giuliacci, meteorologo e figlio d’arte, è da due mesi papà di Anna Gaia e non ha voluto mancare alla sua nascita. Anche se prima di entrare in sala parto ha dovuto assicurare alla moglie di essere più che pronto.
Quali erano le sue paure?
«Immagino quelle di ogni moglie che non può sapere come si comporterà il marito in un’occasione così felice ma anche critica. Ne abbiamo parlato molto prima, lei spesso chiedeva all’ostetrica davanti a me: “E se sviene? Non voglio dovermi preoccupare di lui oltre che della bambina”. Per fortuna sono andato bene, alla fine i medici mi hanno detto: “Bravo. Sei stato inutile ma non dannoso”. Significa che le esperienze con i padri in sala parto non sono sempre positive e che se non danno fastidio è già un successo».
Quindi ha dovuto un po’ convincerla.
«Capisco benissimo i timori, si rischia di generare ansia nella futura mamma. Se avessi avuto il dubbio di agitarmi troppo, non l’avrei mai fatto. Ho assicurato a mia moglie che mi sentivo tranquillo e lei si è fidata. Infatti poi sono rimasto sereno, l’ho anche tranquillizzata. Ho avuto la sensazione che le abbia fatto piacere la mia voglia di esserci».
Lo rifarebbe?
«Certo. A me ha dato molto, quando ho visto arrivare mia figlia è stato eccezionale. Ai papà serve, ci fa sentire partecipi. Ma consiglio di non sforzarsi, c’è il pericolo di viverla male e di dare un peso alla partoriente, che non ne ha alcun bisogno».
Aveva la videocamera?
«No, mia moglie l'avrebbe sbriciolata. Però appena se l’è sentita, ho tirato fuori la macchina fotografica e la prima foto l’ha scattata lei a me e Anna Gaia».
ilgiornale.it
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