Andrea Camilleri, il famoso scrittore italiano, parla della sua infanzia, dei suoi libri e della sua vita privata in un’intervista rilasciara al Corriere della Sera.
L’autore del Commissario Montalbano inizia a raccontare qualche aneddoto della sua infanzia. “Mamma non me le lasciava passare e mi menava, ma sapevo che era una giusta espiazione”, mentre del padre dice: ”Mi voleva un bene dell’anima, era molto tollerante. Ricordo una sola punizione corporale: in seconda liceo, il secondo trimestre non ero mai andato, neanche un giorno. Quando mi diedero la pagella, usai la scolorina e mi diedi voti più ragionevoli”. Tuttavia accadde che il preside telefonò a casa sua e informò il padre dei reali voti presi da Andrea Camilleri, che, per questo, si beccò un forte schiaffo sul viso.
Del padre lo scrittore ricorda anche le sue idee fasciste, per le quali i due hanno avuto tanti battibecchi. “Con papà ebbi lunghi dissidi politici: lui era fascista e io mi ero tutto buttato a sinistra e mi iscrissi al Pci”.
Camilleri poi spiega come è nato il suo primo romanzo. All’inizio l’auore del Commissario Montalbano pensava di non essere capace di scrivere un romanzo, però poi, quando si trovò accanto al letto del padre ricoverato in ospedale, gli venne l’ispirazione e mise per iscritto il suo primo romanzo.
Sul Commissario Montalbano dice: “Montalbano non era un personaggio compiuto”, ed aggiunge che non era sua intenzione scrivere tanti episodi sulle indagini di questo personaggio. Tuttavia poi è arrivato inaspettatamente il grande successo di quest’opera e, come tutti sanno, Camilleri ha continuato a raccontare le vicende del commissario di Vigata.
Com’è Andrea Camilleri padre? Lo scrittore risponde di essere stato sempre poco presente a causa dei tanti impegni lavorativi, però in compenso è stato un ottimo nonno.
topnotizie.it
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