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Parlamento Europeo: ai neo papà garantite due settimane di congedo di paternità
Pubblicato il: 22/10/2010  Nella Sezione: Leggi e norme

Con 390 voti a favore, 192 contrari e 59 astensioni (gli italiani si sono schierati compattamente a favore del testo), il Parlamento europeo ha votato in favore della relazione di Edite Estrela (S&D, Portogallo) che estende il congedo di maternità minimo da 14 a 20 settimane, andando cosi oltre la proposta della Commissione di 18 settimane.

Tuttavia, i deputati hanno approvato una serie di emendamenti per assicurare che per i paesi con regimi di congedo parentale (per i due genitori), le ultime 4 settimane dovrebbero essere considerate come congedo di maternità, remunerate almeno al 75%.

Le lavoratrici in congedo di maternità devono essere remunerate con la retribuzione al 100% dell'ultima retribuzione mensile o della retribuzione mensile media, secondo il testo approvato. La proposta della Commissione invece prevedeva il pagamento al 100% delle prime 6 settimane di congedo.

Il progetto di legislazione vuole stabilire le regole minime a livello europeo, mentre gli Stati membri resterebbero liberi di introdurre o mantenere i regimi di congedo più favorevoli alle lavoratrici di quelli previsti dalla direttiva.

"La maternità non può essere vista come un fardello sui sistemi nazionali di sicurezza sociale, ma rappresenta un investimento per il futuro", ha affermato la relatrice durante il dibattito lunedì.

Congedo di paternità

Gli Stati membri devono garantire ai padri il diritto a un congedo di paternità remunerato di almeno due settimane, durante il periodo di congedo di maternità, afferma il testo approvato. I deputati che si sono opposti a questa regola sostengono che il congedo di paternità non rientra nell'ambito della legislazione in discussione, che riguarda "la salute e sicurezza delle donne in gravidanza". Ma non hanno avuto la meglio.

Diritto al lavoro

La commissione per i diritti della donna ha anche adottato emendamenti volti a proibire il licenziamento delle donne dall'inizio della gravidanza fino a almeno il sesto mese dopo la fine del congedo di maternità. Il testo adottato afferma anche che le donne devono poter tornare al loro impiego precedente o a un posto equivalente, con la stessa retribuzione, categoria professionale e responsabilità di prima del congedo.

Cos'è una direttiva europea

La direttiva è un atto che obbliga gli Stati membri a realizzare determinati obiettivi, lasciando loro la scelta dei mezzi per farlo. Può avere come destinatari uno Stato membro, più Stati membri o tutti gli Stati membri. Affinché i principi enunciati nella direttiva trovino applicazione concreta nei confronti dei cittadini, il legislatore nazionale deve approvare uno o più atti che recepiscano la direttiva nel diritto interno dello Stato membro, ossia adattino la legislazione nazionale in modo da realizzare gli obiettivi definiti nella direttiva.

Nella direttiva è indicato il termine entro il quale deve essere recepita nel diritto nazionale; per quanto riguarda le modalità di recepimento, gli Stati membri dispongono di un margine di discrezionalità che assicura il rispetto delle specificità nazionali. Il termine per l'attuazione della direttiva è invece tassativo.

La direttiva è lo strumento con il quale si procede all'armonizzazione delle legislazioni nazionali.

europarl.europa.eu

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