C'è un momento in cui il mestiere più difficile del mondo diventa ancora più difficile. Ed è quando i figli lentamente si staccano dalla fanciullezza per trasformarsi in ragazzi, dando il via a quel naturale processo di trasformazione, fisica e mentale, che li traghetterà verso l’età adulta. Difficile sì, ma non drammatico. È questo il messaggio cardine che traspare dal libro della psichiatra e psicoterapeuta Maria Zirilli, a cura della giornalista Katia Golini. Il manuale «Quello che i figli non dicono. Intervista sull'adolescenza» è stato presentato il 16 ottobre a Palazzo Sanvitale.
Figli adolescenti? Niente panico. Il volume edito da Mup e in vendita con la Gazzetta di Parma al prezzo speciale di 7,90 euro più il costo del quotidiano, si compone di undici interviste sul tema dell’adolescenza e si configura come una sorta di «guida», che vuole spogliare il termine «adolescenza» dall’accezione negativa che cronaca e giornali il più delle volte ostentano. «Un breviario educativo», lo definisce Fulvio Panzieri, che firma la prefazione del libro. Una sorta di «vademecum» per districarsi tra quei temi delicati che al giorno d’oggi maggiormente preoccupano gli adulti, ma, prima di tutto, un omaggio ai giovani (cui le autrici hanno apertamente dedicato il libro) e una proposta di percorso educativo che aiuti i genitori, e in generale tutti gli adulti che hanno a che fare con gli adolescenti, ad affrontare gli aspetti della vita quotidiana con i ragazzi, ormai pronti per diventare adulti. «Il libro nasce dal desiderio di realizzare una guida di facile lettura che aiuti i genitori a non avere paura di quel passaggio tra l’infanzia e l’adolescenza - spiega Katia Golini -. Una guida che si è resa necessaria anche perché oggi si parla spesso dei ragazzi in una maniera distorta. Grazie all’entusiasmo del direttore editoriale di Mup Guido Conti, che ringrazio, è nata la voglia di realizzare un libro intervista per far capire che tutti sono in grado di essere dei bravi genitori».
Sufficientemente bravi, per lo meno. Il 6 «politico» (non a caso è il mestiere più difficile al mondo) è un risultato accessibile e soddisfacente, a detta della dottoressa Zirilli: «Per essere genitori "sufficientemente bravi" non bisogna smettere mai di riproporselo e impegnarsi a fondo per diventarlo - dichiara la psichiatra -. È necessario capire che, mentre con il bambino mamma e papà possono fare da apripista, con il figlio adolescente bisogna limitarsi a un’attenta retroguardia. Il fatto che loro siano turbolenti e apparentemente "estranei" è normale, ma bisogna formulare contenuti nuovi per stimolare l’interazione. Per facilitare il dialogo, poi, è estremamente importante stare insieme, condividere del tempo».
Sono molti i temi che la Zirilli, fondatrice del programma per l’Adolescenza e la giovane età dell’Ausl di Parma, affronta nel libro: dalla ribellione al «branco» (termine spregiativo coniato dagli adulti che non andrebbe mai pronunciato), dalla televisione (che spesso è veicolo di modelli sbagliati) a internet, dai disturbi alimentari ai falsi modelli estetici, fino alla separazione dei genitori e al dialogo come «medicina». «L'adolescenza non è una catastrofe. È una trasformazione che racchiude più aspetti positivi che negativi - continua la Zirilli -: attenzione, ammirazione e rispetto sono atteggiamenti che vanno recuperati nei confronti dei ragazzi. Nella mia lunga esperienza con gli adolescenti ho riscontrato che spesso il loro problema principale è quello di non essere ascoltati».
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