Meravigliosa la frase sentita stamattina, rivolta a me in presenza di mio figlio: "Io questo qui lo ammazzerei!". Ora vi spiego come è nata, chi l'ha detta e, ovviamente, anche il perché. Dunque, come ogni giorno, stavo accompagnando Dodokko all'asilo, in bicicletta. Per farlo, essendo la mia un tipo di bici non predisposta per il seggiolino, durante tutto il tragitto sorreggo col braccio sinistro mio figlio mentre con il destro tengo il manubrio. Poi pedalo sul marciapiede, perché è più sicuro della strada, con tutte le macchine che passano. Durante la nostra breve passeggiata, fra un sorriso e una frase, incrociamo ed evitiamo alberi, buche, negozi, cani e persone. Ogni mattina, più o meno, sempre gli stessi alberi, buche, negozi, cani e persone. Come il gruppetto di pescivendole, fuori dalla pescheria, che chiacchierano fra loro.
Non so se improvvisamente o se ci pensasse da tempo, fatto sta che una di loro, appunto, stamattina evidentemente ha preso coraggio, è ha detto la frase stupenda che ho riferito.
Cosa può avere infastidito la pescivendola fino a farla parlare in quel modo? Il fatto che porti in maniera non ortodossa mio figlio in bicicletta? Oppure il fatto che pedali sul marciapiede (anche se ad almeno due metri da lei)? O il fatto che attraversiamo il 'suo' territorio, il suo piccolo appezzamento di fronte al suo feudo senza chiederle il permesso?
Si, sono convinto che siano un po' tutte queste le sue 'ragioni'. Ma la principale, quella che più la irrita, sono sicuro che sia la nostra libertà: di sorridere spensierati mentre andiamo in bicicletta come degli acrobati su una fune sospesa sul marciapiede di tutti. D'estate come d'inverno, con il caldo o con la pioggia che ci fanno un baffo, con le buche e i pedoni che evitiamo, con la nostra gioia talmente evidente e che non abbiamo motivo di nascondere.
E' la nostra libertà che suscita l'invidia e l'intolleranza degli altri. La libertà che mio figlio mi insegna e che io stesso gli insegno. La libertà che viviamo un poco ogni giorno e di cui non possiamo fare a meno. La stessa libertà che custodisco per lui, per quando sarà grande. La libertà irrinunciabile che un giorno dovrà portare con sé e accompagnarlo ovunque sarà diretto.