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Adolescenza: sostanze chimiche di uso normale possono alterare lo sviluppo
Pubblicato il: 21/04/2010 Nella Sezione: Salute
Le sostanze chimiche con cui vengono in contatto giornalmente le giovani donne sconvolgono le fasi della pubertà e mettono a serio rischio la salute.
Ecco quanto emerge da un nuovo studio del Mount Sinai School of Medicine di New York e che apre scenari inquietanti per le giovani che ogni giorno, loro malgrado, hanno a che fare con sostanze chimiche come fenoli, ftalati, fitoestrogeni. Tutte queste sostanze sono conosciute per essere dei disturbatori endocrini che interferiscono con il sistema ormonale ed endocrino dell’organismo.
«La ricerca ha dimostrato che le prime fasi dello sviluppo puberale nelle ragazze possono essere oggetto di effetti negativi sociali e medici, compreso il cancro e il diabete più avanti nella vita. Questa ricerca mostra un collegamento tra le sostanze chimiche a cui le ragazze sono esposte su base giornaliera e uno sviluppo precoce o ritardato», ha dichiarato la dottoressa Maria Wolff, professore di medicina preventiva e Scienze Oncologiche presso il Mount Sinai School of Medicine.
Il problema, sottolineano i ricercatori, è che queste sostanze sono presenti in numerosissimi prodotti che si usano quotidianamente. Tra questi ci sono prodotti di bellezza come gli smalti per le unghie, vari tipi di cosmetici, profumi, shampoo, lozioni eccetera. Ma non solo, poiché queste sostanze si trovano anche come rivestimento di certe capsule da ingestione, a rilascio ritardato, di certi farmaci o integratori alimentari; ma anche in prodotti plastici, in PVC e altri.
In questo studio sono state coinvolte 1.151 ragazze di età compresa tra i 6 e gli 8 anni al momento dell’iscrizione e tra i 7 e i 9 quando sono state svolte le nuove analisi. L’intento era quello di valutare l’impatto dell’esposizione agli agenti ambientali sullo sviluppo sessuale.
Alle partecipanti sono state prelevate le urine per poi analizzarne il contenuto di sostanze chimiche in base a 19 tipi di test separati.
I dati hanno mostrato che le tre maggiori classi di composti chimici sono state ampiamente rilevabili nella popolazione oggetto dello studio. L'elevata esposizione ad alcune sostanze chimiche è stata associata con lo sviluppo mammario in fase iniziale, hanno scritto i ricercatori in un comunicato del Mount Sinai School of Medicine pubblicato sulla versione online del Environmental Health Perspectives.
fonte: lastampa.it
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