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Essere Genitori: quali competenze, quali orientamenti?
Educare, dal latino e-ducere - condurre fuori, nel senso di crescere, sviluppare le potenzialità cognitive e psicologiche dei nostri figli, preservandoli dalle inclinazioni negative, non è sempre facile. Nel percorso di crescita dei nostri figli siamo chiamati personalmente a rivedere e ripercorre le nostre tappe evolutive per essere in grado di evolvere e cambiare i nostri stili di intervento, in armonia con le richieste ed i bisogni dei ragazzi. Ci troviamo spesso di fronte a comportamenti non previsti che riprendono le logiche passate dei nostri genitori e che mai avremmo voluto interpretare. Altre volte i nostri figli ci sorprendono e non sappiamo come gestire al meglio le dinamiche relazionali. Altre ancora ci mettono di fronte ai nostri limiti e questo ci sprofonda in una sensazione di impotenza o peggio ancora in una nostra dimensione difensiva che porta alla svalutazione dei nostri ragazzi. Come affrontare queste dinamiche, che fare. Il confronto con altri genitori è sempre un buon punto di partenza ma anche mettersi in condizione di conoscere noi stessi sia come individui che come persona nella coppia. Affrontare e ri-conoscere le nostre dinamiche di relazione ma anche ri-trovare noi stessi “bambini”, attraverso un percorso individuale di consulenza alla coppia genitoriale o in gruppo con altri genitori, ci mette in grado di ascoltare ed interpretare i comportamenti e le richieste, spesso latenti, dei nostri figli.
E’ sempre più frequente da parte dei genitori la richiesta di sostegno fatta allo psicologo
Soprattutto nelle situazioni di separazione coniugale i genitori si trovano singolarmente a dover affrontare i propri limiti genitoriali e le proprie ansie riguardo al timore di non essere riconosciuti nella figura genitoriale (in specie per il padre se non convivente con i figli) . E’ bene quindi mettere in piedi gruppi di sostegno alla genitorialità differenti a seconda se trattasi di genitori in coppia o separati. Le dinamiche da affrontare, le paure, le delusioni e le frustrazioni sono infatti differenti. La coppia genitoriale di solito si concentra sulla gestione dei figli ed in ultima analisi affronta anche la propria relazione di coppia. Nei genitori separati, invece, ci sono tematiche inerenti la solitudine individuale e genitoriale, il timore di non essere riconosciuti dal figlio nel proprio ruolo, le difficoltà economiche e di stress di separazione, quando non sufficientemente elaborate.
I gruppi di sostegno e ancor più quelli di psicoterapia permettono un rapido approccio ai problemi ed un confronto diretto tra le parti che spesso si “aiutano” reciprocamente fornendo elemento di rispecchiamento gli uni con gli altri. I gruppi sono formati da genitori in coppia (se non separati) di figli di ogni tipo di età e da genitori singoli, maschi e femmine.
I gruppi sono eterogenei, dunque e differenziati solo per il fatto se trattasi di coppie o di genitori separati.
Daniela Benedetto
Psicologa Psicoterapeuta Roma
Per approfondimenti o contatti consultare il sito www.danielabenedetto.it
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