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Guida ai possibili disturbi dell'apprendimento dei nostri figli
Pubblicato il: 22/03/2010  Nella Sezione: Salute

Cerchiamo di capire cosa è la Dislessia e cosa sono i disturbi dell'apprendimento; spesso questa "diagnosi" viene utilizzata in maniera impropria e spesso si "ghettizza" un ragazzo etichettandolo in mal modo.
Paternità Oggi ha chiesto all'Associazione AGIAD (Associazione Genitori Insegnanti Amici della Dislessia) di spiegare agli utenti del nostro sito cosa fosse sia la dislessia che altre patologie del linguaggio. Abbiamo chiesto una spiegazione semplice e comprensibile, e l'associazione ci ha gentilmente fornito questo testo.
In fondo trovate i riferimenti dell'AGIAD.

Ultimamente, sempre più spesso, si sente parlare di disturbi dell’apprendimento, talei disturbi comprendono all’incirca il 12%-16% della popolazione scolastica ed essi sono identificabili in:
- deficit sensoriali che comprendono 3 grandi gruppi : difetti visivi(miopia , astigmatismo,presbiopia) – il non-vedente -  il non udente
- disturbi affettivi : sono sindromi caratterizzate da un coinvolgimento dell’umore
- deficit cognitivi: un ritardo cognitivo cousato da un deterioramento cerebrale strutturale acquisito o congenito tale per cui le risposte ai test danno un risultato inferiore alla norma
- svantaggio socioculturale:  fattori come il livello di istruzione dei genitori, la zona e le condizioni di residenza, la eventuale appartenenza a minoranze culturali/linguistiche, carenze affettive, assenza di una valida rete di supporto alla famiglia.
- DISTURBI SPECIFICI DELL’APPRENDIMENTO che coinvolgono il 4%-5%

Possiamo dire di essere in presenza di un disturbo specifico dell’apprendimento (DSA) quando i risultati ottenuti dal bambino in test standardizzati (effettuati da strutture specializzate), somministrati individualmente, su lettura, calcolo o espressione scritta risultano significativamente al di sotto di quanto previsto in base all’età, all’istruzione e al livello di intelligenza. I DSA si manifestano  bambini/ragazzi in età evolutiva privi di deficit neurologici, cognitivi, sensoriali e relazionali e che hanno usufruito di normali opportunità educative e scolastiche.

Ma quali sono i DSA ?


Dislessia: questo termine è molto spesso utilizzato per tutti i DSA, ma in realtà è uno dei disturbi e precisamente è un disturbo della lettura, esso è caratterizzato dalla difficoltà ad effettuare una lettura accurata e/o fluente e da scarse abilità nella scrittura e nella decodifica. Questo tipo di difficoltà deriva tipicamente da un deficit della componente fonologica (suono) del linguaggio. Tale difficoltà può portare, come effetti secondari, una scarsa comprensione del testo e una ridotta crescita del vocabolario.

Gli errori più comuni che un dislessico effettua durante una lettura sono:
Perdita della riga e salto della parola in lettura;
Inadeguata padronanza fonologica generale;
Confusione e sostituzione di lettere visivamente simili (p/b; d/b; q/p; g/q…);
Sostituzione di lettere con suoni simili (p/b; d/t; f/v; m/n..);
difficoltà di riconoscere gruppi sillabici complessi (gn – ch – gl);
inversioni di lettere (da/ad – per/pre – da/pa);
difficoltà di lettura delle non parole;
difficoltà nella ricopiatura dalla lavagna;
lentezza nella lettura;
difficoltà nella lettura ad alta voce;
inversione della sequenza di lettere all’interno della parola (capra/carpa);
nella lettura/scrittura ripete sillabe/parole/frasi;
legge scrive al contrario;
salta le parole;
non comprende quello che ha appena letto.

Disgrafia: è la difficoltà nella realizzazione del segno grafico; vediamo quali sono gli errori più comuni
pressione debole o eccessiva in scrittura;
macro o micrografia;
discontinuità nel gesto (interruzioni del tratto);
orientamento improprio del tracciato nel foglio;
inesatta legatura tra i segni;
distanza tra le parole eccessiva o ridotta;
continue correzioni e ritorni sulle parole.

Disortografia: difficoltà specifica nei processi di codifica che implicano la trasformazione di stringhe di fonemi in stringhe di grafemi (ovvero difficoltà a riportare quello che si è udito, su un foglio).  Presenza di errori ortografici significativa sia in relazione al numero che alla tipologia; utilizzo scorretto delle regole ortografiche nelle composizione dei testi, lentezza nella produzione scritta, difficoltà nella coordinazione oculo/spaziale – visuo/spaziale.

Esempi di errori tipici:
Difficoltà dell’acquisizione delle regole fonologiche;
Irregolarità ortografica;
Errori grammaticali e di spelling;
Errori fonologici (volpe/folpe; pesce;pese);
Errori non fonologici (scuola/squola; lascia/l’ascia);
Errori di omissione o aggiunte di accenti e doppie;
difficoltà nella coordinazione oculo/spaziale – visuo/spaziale (come il non riuscire a lanciare una palla nel posto che si è deciso);
produzione di parole omofone (a/ha – hanno/anno – è/e) e non omofone.

Discalculia : disturbo nel sistema di elaborazione e processazione numerica e nel sistema del calcolo con compromissione delle abilità aritmetiche che implicano automatizzazione delle procedure di base:
difficoltà di organizzazione spaziale;
difficoltà grafo – motorie;
problemi di memoria;
errori di ragionamento;
scarsa capacità di riconoscere i numeri sia in lettura che in scrittura:
difficoltà di comprendere i segni matematici:
scorretta organizzazione spaziale:
difficoltà nell’ eseguire le procedure di calcolo (riporto, prestito);
difficoltà nell’esecuzione delle procedure di calcolo;
incapacità di incolonnare adeguatamente;
incapacità di ricordare le tabelline;
difficoltà nella lettura dell’orologio;
difficoltà nell’ordine e nella grandezza dei numeri;
difficoltà nel recupero dei nomi dei numeri;
difficoltà a comprendere i numeri detti a voce alta.

Correlate ai disturbi specifici dell’apprendimento ci sono altre manifestazioni quali:
Disnomia (difficoltà di accesso lessicale soprattutto quando si tratta di termini specifici);
Distraibilità (difficoltà a selezionare gli stimoli);
Problemi di elaborazione linguistica (manca l’automatismo nella decodifica di suoni in significati);
Problemi di ordine sequenziale (azioni, alfabeto, giorni, mesi, conteggio numerico) e scarso senso del tempo.

Riconoscere la dislessia significa riconoscere che questi bambini non sono pigri, non sono svogliati e non sono poco intelligenti; le difficoltà non dipendono da uno scarso impegno, ma da un disturbo specifico.
Ricapitolando ricordiamo che i bambini con DSA devono spendere molte energie mentali, si stancano facilmente e rischiano di passare per svogliati, ma non hanno difficoltà relazionali, né problemi psicologici e non hanno ricevuto scarsi stimoli dall’ambiente circostante, il loro percorso socio-culturale, didattico, di opportunità scolastiche è nella norma. Spesso questi bambini si sentono stupidi, hanno una bassa autostima e spesso finiscono con l’avere problemi di carattere psicologico, queste, però, sono delle conseguenze e non la causa della dislessia!

L’Associazione AGIAD Associazione genitori, Insegnanti e amici della dislessia nasce nel 2007 sul territorio Milanese su idea di alcuni genitori e l’8 Marzo 2010 prende il via in modo ufficiale grazie alla collaborazione di tre famiglie impegnante sul fronte dislessia in prima persona, poiche’ genitori di ragazzini dislessici.

L’Agiad si propone di fare informazione, sostenere le famiglie e i ragazzi nello studio e con l’aiuto di esperti del settore si preoccupa di fornire gli strumenti adatti per conseguire un percorso scolastico sereno.

Per questo oltre ai Convegni informativi, si propone di supportare le famiglie e guidare i ragazzi adottando un metodo di studio appropriato e sviluppando attivita’ ludiche atte a  portare in luce la creativita’ innata dei soggetti dislessici e ad aumentare l’autostima che spesso, a causa di un mancato riconoscimento, tende a vacillare.

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