Molte donne scelgono di diventare madri, solo dopo aver compiuto, almeno in parte, il loro progetto di realizzazione personale e professionale, questo slittamento in avanti nel tempo della maternità, spesso non tiene presente del tempo biologico, che porta ad un inevitabile impoverimento ovario. La scienza odierna, fortunatamente ha messo a punto strategie terapeutiche adeguate, per sanare questa scissione tra aspettative di maternità e tempo biologico, andando in contro alle mamme attendiste.
Le tecniche di PMA( procreazione medicalmente assistita), sono quelle tecniche, che a secondo della necessità e della patologia della coppia, mettono in atto “ strategie fecondative”, per ridonare il sorriso a coppie che lo avevano smarrito durante i tentativi di concepimento non andati a buon fine. Uomini e donne, reagiscono con modalità diverse alla funesta e luttuosa diagnosi di infertilità, in funzione al loro immaginario, al loro passato esperienziale , emozionale e di coppia. La diagnosi di infertilità, pone la coppia di fronte al doloroso destino di “non prosecuzione del proprio sé biologico”, che destabilizza profondamente e danneggia anche il più saldo dei legami.
La sessualità, associata nell’immaginario alla sfera della procreazione, riceve degli attacchi acuti e continui, andando in contro ad una serie di inevitabili disfunzioni, quali per esempio calo del desiderio sessuale in entrambi i partners, anorgasmia coitale nella donna e, deficit erettivo o eiaculazione precoce, nell’uomo. La risposta orgasmica nella donna , già molto complessa di suo, viene ad essere fortemente rallentata se non estinta del tutto, anche perché vissuta come non obbligatoriamente associata all’aspetto riproduttivo, quindi non necessaria; questa sessualità senz’anima, quasi ginnica, che segue esclusivamente la fase ovulatoria ed il controllo ecografico, alla lunga, danneggia coppia e talamo.
La coppia deve essere obbligatoriamente aiutata e presa in carico, seguendo un percorso psicoterapico e sessuologico, che possa dipanare la matassa emotiva associata al lutto relativo al non poter diventare genitori in maniera naturale. Un momento clinico di grande importanza terapeutica è l’ “elaborazione del lutto” all’interno del setting terapeutico; quel processo psichico indispensabile affinché la coppia possa, sgombrare il campo da ingorghi emozionali, proseguendo verso le successive tecniche di PMA, con i successivi possibili fallimenti o, nel peggiore delle ipotesi, essere pronti per l’adozione o le rassegnazione.
Un centro di fecondazione assistita, accoglie, segue, assiste e sostiene la coppia infertile, al fine non solo di erogare la cura, ma “di prendersi cura”, degli aspetti organici, psicologici, emotivi e sessuali, associati all’infertilità.
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