Dopo settimane di attesa, Valeria, la ragazza molisana detenuta a Torino che chiedeva di poter rivedere il padre in fin di vita, ha potuto riabbracciare il genitore. L'incontro è avvenuto qualche ora fa nella casa di famiglia a San Polo Matese (Campobasso) ed è durato tre ore.
Subito dopo la trentenne è stata riportata nel carcere di Foggia dove si trova dalla scorsa settimana, da quando cioè si è verificato l'errore che l'ha vista trasportata dal Piemonte all'ospedale Cardarelli di Campobasso dove però intanto il papà non c'era più. I medici infatti lo avevano rimandato a casa.
Gli avvocati della ragazza ora sono al lavoro per tentare di ottenere gli arresti domiciliari (la giovane sta scontando una condanna per furto che termina nel prossimo mese di marzo). Con gli arresti in casa potrebbe quindi stare vicino al padre e assisterlo nei suoi ultimi giorni. I due non si vedevano dal maggio scorso, la madre di Valeria riferisce di un incontro molto toccante.
''Lui sembrava guarito - racconta - quando è arrivata lei, ultimamente non si alzava mai dal letto e invece ha voluto farlo per andare incontro a sua figlia''. La donna spera ora in un atto di clemenza: ''Spero che le autorità dimostrino di avere cuore e di accogliere questa nostra richiesta per farle trascorrere il Natale ai domiciliari, io da sola non ce la faccio e mia figlia vuole stare qui con il padre''.
ANSA
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