Giochi in riva al mare, gite in bicicletta, compleanni felici: i ricordi d’infanzia piacevoli con protagonista il proprio papà rendono la vita adulta più facile da affrontare, soprattutto se molto stressante. Lo rivela uno studio della California State University presentato in occasione del 118esimo incontro annuale dell’American Psychological Association in corso a San Diego.
«Molti degli studi precedenti sul tema dell’influenza dei genitori sulla vita dei figli una volta divenuti adulti - ha detto la psicologa Melanie Mallers - si focalizzano sulla figura materna. Ma, come mostra il nostro lavoro, i padri giocano un ruolo unico e molto importante nella salute mentale a lungo termine dei loro bambini».
Per l’indagine sono stati “arruolati” 912 donne e uomini fra i 25 e i 74 anni, intervistati telefonicamente ogni giorno per una settimana sulle varie esperienze vissute e sul livello di stress che sentivano in quei giorni.
Ai partecipanti è stato anche chiesto di descrivere le loro relazioni infantili con la madre e il padre. Ad esempio, hanno dovuto rispondere a domande del tipo: «come giudichi il rapporto con tua madre durante gli anni della crescita?» o «quanto tempo e attenzione tua madre ti ha dato quando ne avevi bisogno?» Le stesse domande sono state fate sui padri.
Analizzando i dati raccolti è emerso che sono stati descritti molti più rapporti madre-figlio positivi, rispetto a quelli padre-figlio, soprattutto fra le donne. E coloro che riportano un affetto sincero e radicato per la propria madre, secondo i calcoli degli esperti, possono contare su una riduzione del 3% dello stress rispetto a chi con lei ha avuto un pessimo rapporto.
Ma dalla ricerca è emerso un dato più interessante: fra gli uomini, ma non fra le donne, coloro che hanno avuto un buon rapporto col padre sono meno esposti al rischio di farsi sommergere dagli eventi stressanti della vita di tutti i giorni. «Il ruolo dei padri è cambiato radicalmente rispetto a quello vissuto dai partecipanti allo studio più anziani - dice Mallers - oggi sappiamo che hanno un modo unico di interagire con i loro figli, soprattutto se maschi. C’è bisogno di ulteriori ricerche per evidenziare altri possibili influenze del loro ricordo sulla vita dei figli una volta divenuti adulti».
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