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Papà mi rifaccio le tette! No, tu no!
Pubblicato il: 09/07/2013 Nella Sezione: News
Il ddl, che ora iniziera' l'iter parlamentare per l'approvazione definitiva, prevede anche l'atteso divieto per le under 18. "Giovanissime - sottolinea Martini - che oggi troppo spesso chiedono un intervento di questo tipo, fagocitate come sono dai modelli veicolati dai media. Devono capire che non si tratta di una modifica nel colore dei capelli, parliamo di un intervento chirurgico che comporta un rischio clinico".
Un Registro nazionale (insieme ai registri regionali) degli impianti protesici mammari effettuati in Italia, il primo di questo genere in Europa, e il divieto per le minorenni di rifarsi il seno, fatte salve gravi asimmetrie e motivi clinici.
E' quanto prevede il disegno di legge approvato oggi dal Consiglio dei Ministri, e illustrato dal ministro della Salute Ferruccio Fazio e dal sottosegretario Francesca Martini. "Il provvedimento - ha spiegato Fazio - serve per risolvere il problema della sottovalutazione dei rischi collegati agli impianti al seno, interventi in aumento nel nostro paese anche nelle adolescenti, che nel Ddl sono specificamente tutelate".
Una legge fortemente voluta dal sottosegretario Martini, che ha ricordato come "per la prima volta si intervenga in un settore su cui in Italia non si e' mai fatto nulla. Col boom degli interventi di protesi mammarie negli ultimi dieci anni (ormai siamo a 80-100.000 interventi l'anno) e' emerso un vero far west della chirurgia estetica, con interventi prenotati online, last minute, effettuati spesso da sedicenti aziende con le donne che non hanno nessuna tutela".
Dei 100.000 interventi annui, ha ricordato Martini, solo il 20% avvengono per motivi clinici, ad esempio a fini ricostruttivi dopo un carcinoma mammario. L'80% rispondono a un'esigenza puramente estetica, "senza alcun follow up, senza informazione per le donne, che non sanno che spesso questi interventi danno problemi nell'allattamento, e rendono complicati alcuni tipi di screening preventivo al seno, a partire dalla mammografia". Con il Registro, "per la prima volta parliamo di tracciabilita': le donne possono sapere e conservare nel tempo quale tipo di intervento hanno fatto, la posizione della protesi, quale dispositivo e' stato impiantato, e noi possiamo seguirle consentendo cosi' anche studi clinici e monitoraggi adeguati sul fenomeno". Nessun problema di privacy, comunque, "che sara' garantita: l'accesso ai dati e' permesso solo al medico, al Ministero della Salute e alle Regioni e, naturalmente, alle pazienti".
In futuro, e' previsto un ulteriore giro di vite nel settore: "Oggi - segnala Martini - gli interventi possono essere effettuati anche da chirurghi non specializzati. C'e' un problema professionale del settore che andra' valutato anche sotto l'aspetto universitario". Pgi
Fonte: agi.it
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