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Fermiamoci a riflettere un attimo: perfezione dei nostri figli a tutti i costi?
Pubblicato il: 02/07/2013  Nella Sezione: Genitori

"N.d.R. Mi sono fermato a leggere questa intervista; a questo dottore, medico per la diagnosi prenatale, viene chiesto come si comportano i genitori che si presentano a lui, quando scoprono che il futuro bimbo non sarà perfetto. Anche noi, io e mia moglie, ci siamo trovati ad affrontare la paura che nostro figlio potesse non essere perfetto. Non so come ci saremmo comportati se non lo fosse stato. Credo sia facile parlare se è andato tutto ok! voi come vi comportereste?"

Intervista a Claudio Giorlandino, presidente della Società italiana di diagnosi prenatale e medicina materno fetale

Un figlio a tutti i costi, oppure perfetto al 100%. Ci sono madri e padri italiani con l´ossessione della perfezione, "che scelgono l´aborto dopo aver scoperto che il bambino nascerà con una malformazione a un arto, come la mancanza di un dito o una mano. E altri che decidono di mettere al mondo un bambino nonostante le gravissime malformazioni che lo faranno vivere in sofferenza".

A descrivere le realtà contrastanti che si vivono ogni giorno all´interno degli studi dei ginecologi che si occupano di diagnosi prenatale è Claudio Giorlandino, presidente della Società italiana di diagnosi prenatale e medicina materno fetale

(Sidip). L´esperto parla a margine del Convegno della Sidip, che si svolge oggi e domani a Roma, a Villa Spada. "Il nostro compito è solo quello di informare sui risultati di una diagnosi prenatale - spiega Giorlandino - senza in alcun modo interferire sulle decisioni della coppia che aspetta un figlio con una malformazione più o meno grave. Ciò che notiamo però", dice il ginecologo, è una tendenza all´egoismo "da parte di donne e uomini che si preoccupano più per loro che del bambino, sia che decidano di tenerlo o di abortire".In Italia una donna su tre in stato interessante decide di sottoporsi a test di diagnosi prenatale invasiva per verificare eventuali anomalie nel feto. Fanno questa scelta sempre più donne giovani, alla soglia dei 30 anni.

L´ESPERTO, MOLTE MALATTIE GENETICHE IN FIGLI DI MADRI CHE BEVONO ALCOL E USANO DROGHE
"La prima preoccupazione di molti genitori è verificare che il figlio non abbia la sindrome di Down - aggiunge Giorlandino - Questo dimostra come ci sia poca conoscenza da parte delle persone su cosa significa fare diagnosi prenatale. Oggi, grazie allo studio del Dna, possiamo indagare su migliaia di malattie genetiche e la sindrome di Down non è certamente la più grave. Già da ora è di routine cercare anche la presenza di fibrosi cistica, ritardo mentale, distrofie muscolari e sordità congenita ereditaria".La recente introduzione dei microchip permette di esaminare un altro centinaio di patologie genetiche, "per fortuna non frequenti, a bassi costi e con estrema rapidità", continua l´esperto. Ma come reagiscono i genitori quando viene loro comunicata una malformazione del feto? "Dipende dal substrato culturale e soprattutto da scelte, qualche volta egoistiche, dei genitori - rileva il presidente della Sidip - Ho visto padri e madri, magari con già dei figli, decidere di interrompere una gravidanza per malformazioni anche molto lievi".Fra le più diffuse, secondo Giorlandino, "se parliamo di organi: le malformazioni renali, cardiache e cerebrali sono le più diffuse.

Le cause genetiche e ambientali sono senz´altro le più importanti. Purtroppo oggi si segnalano molte malattie genetiche in bambini che hanno madri che bevono e fanno uso di droghe; tutto ciò provoca al feto danni irreparabili". I primi 70 giorni dopo il concepimento "sono particolarmente delicati - aggiunge l´esperto - E´ proprio durante questo periodo che si possono determinare malformazioni. Nei mesi successivi - conclude - possono generarsi malattie che comunque la diagnosi prenatale è in grado di identificare".

fonte: dossiermedicina.it