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I punti neri e i brufoli, buone notizie per i vostri figli
Pubblicato il: 09/12/2009  Nella Sezione: Crescita

Oggi si cura definitivamente in 6-8 mesi così come le cicatrici che spesso lascia sul volto, causa di risvolti psicologici: e non è vero che dipenda da una «cattiva» alimentazione, pur se chi ne è affetto, quasi sempre un adolescente, farebbe bene a preferire carni bianche e pesce ai grassi saturi di carni rosse, salumi e formaggi.

L'acne giovanile dipende anche dalla predisposizione genetica e non è vero che non si possa mangiare una fetta di panettone, un pezzo di torrone, i dolci di questo periodo nè truccarsi. A sfatare i «luoghi comuni» sull'acne, malattia che colpisce le ghiandole sebacee e che interessa prevalentemente l'età giovanile, è il dermatologo dell'Ospedale Columbus, Università Cattolica di Roma, Leonardo Celleno che mette in guardia dal "fai-da-te" o dalla credenza "tanto passa: si tratta di una malattia vera da trattare ad personam e che si cura completamente".

All'apparire di una certa untuosità della pelle soprattutto del volto, di «punti neri» o comedoni, di pustole e cisti, è bene, dunque, andare dal dermatologo. «L'acne è una malattia e come tale va trattata e curata - spiega - ma noi davanti abbiamo il malato, una persona umana, con una storia, un'età, una problematica originali per cui la terapia deve essere ad personam: al limite quella va bene ad uno non va bene ad un altro. Sappiamo con certezza che il punto di partenza dell'acne è la predisposizione genetica cui poi si può aggiungere lo stress indotto dai risvolti psicologici o lo stress della vita moderna che a loro volta incidono sulla malattia: questo circolo vizioso va rotto e oggi è possibile».

Ecco allora i nuovi farmaci, i retinoidi, a base di acido retinoico, Vitamina A in forma acida. «Questi farmaci - precisa - hanno modificato radicalmente la prognosi tanto che si può guarire definitivamente anche nelle forme più gravi. Se un tempo l'acne andava e veniva, oggi non più grazie a questi farmaci ad uso locale o sistemico».
Di supporto ai retinoidi poi gli antibiotici che sono antibatterici ed antinfiammatori. «A dare questi farmaci deve essere lo specialista - nota Celleno - che può anche abbinarli a prodotti ad hoc per il trucco». Mai strizzare un punto nero, il rischio è il formarsi di lesioni serie. «Possiamo oggi intervenire con ottimi risultati anche sulle cicatrici con metodiche, il peeling, il laser, le microdermo-abrasioni, mediante le quali arrivare alla scomparsa delle cicatrici o comunque a migliorare l'aspetto della pelle».

Un'avvertenza: durante il trattamento di peeling e altre metodiche, "mai esporsi al sole: la pelle si può macchiare", avverte Celleno e lancia altri consigli "chi ha pelle delicata e grassa, eviti di esporsi al primo sole, può incappare nell'acne d'estate" o "attenti con prodotti non prescritti dallo specialista per coprire comedoni o piccole lesioni, si può cadere nell'acne cosmetica, ossia nell'ostruzione dei follicoli piliferi, il luogo dove essa si radica". Per chiudere, Celleno si rivolge alle donne non più adolescenti, quelle sui 30 anni: «i retinoidi sono incompatibili con la gravidanza, quindi questa va procrastinata alla risoluzione dell'acne: in casi davvero importanti si possono dare i retinoidi ma solo assicurando alla donna un sistema contraccettivo sicuro come la pillola anticoncezionale».

Da ultimo la predisposizione genetica: «l'acne non si può prevedere se non quando compaiono i sintomi specifici: gli ormoni, in particolare gli androgeni, sono nella norma ma in alcuni soggetti, ecco la predisposizione genetica, iper-reagiscono con un'eccessiva secrezione delle ghiandole sebacee e l'ostruzione dello sbocco dei follicoli piliferi».

fonte: iltempo.ilsole24ore.com