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Vaccinazioni: stanno diventando non obbligatorie
Pubblicato il: 13/10/2009  Nella Sezione: Salute

Al momento di iscrivere i bambini a scuola vi è stato sicuramente chiesto il certificato di vaccinazione.

In Italia, infatti, come tutti ben sappiamo, alcuni vaccini sono obbligatori per i bambini. Il dibattito sull’opportunità della vaccinazione obbligatoria è vasto e sempre più di attualità: alcuni genitori non vogliono vaccinare i loro figli, per convinzioni personali sull’efficacia e sugli effetti collaterali dei vaccini ed, a volte, anche per motivi religiosi. E’ possibile non vaccinare i bambini?
I vaccini obbligatori sono quelli contro: poliomielite, tetano, difterite ed epatite B.
In alcuni Paesi europei (Regno Unito, Svezia) l’obbligatorietà non c’è più, in altri è possibile un’esplicita obiezione da parte di chi ha la potestà genitoriale. Ciò non toglie che i pediatri continuino a consigliarli e le famiglie continuino a vaccinare i loro bambini, infatti nessuna maggiore incidenza di malattie sembrerebbe essersi verificata in seguito alla caduta dell’obbligo.
E da noi? Da noi tutto è possibile, solo che, come sempre, è un po’ più complicato e muove più burocrazia!
Inizialmente l’obbligo era sanzionato da una norma penale: non vaccinare i figli era reato. Successivamente la mancata vaccinazione è stata depenalizzata (legge n. 689/1981) ed è punibile con una sanzione amministrativa. Teoricamente il Tribunale per i minorenni potrebbe ordinare la vaccinazione coatta del bambino, operando una sorta di sospensione della potestà genitoriale per il periodo occorrente all’operazione. Nella realtà questa decisione è rarissima: i Tribunali chiedono solo che le autorità territoriali segnalino i casi di mancata vaccinazione legati a degrado familiare.
Certo, nella pratica il rifiuto può comportare altre complicazioni, per esempio proprio nel momento dell’iscrizione a scuola, dato che il certificato di vaccinazione è indicato come un allegato necessario alla domanda di iscrizione.
C’è però un percorso alternativo possibile. La legge n. 833 del 1978, che ha introdotto la riforma sanitaria istituendo le USL (ora ASL), stabilisce all’articolo 13 che il sindaco è la massima autorità sanitaria locale. Il suiccessivo art. 33 stabilisce che i trattamenti sanitari obbligatori (come appunto le vaccinazioni dei bambini) devono essere accompagnati da iniziative rivolte ad assicurare il consenso e la partecipazione di chi vi è obbligato e chiunque “può rivolgere al sindaco richiesta di revoca o di modifica del provvedimento con il quale è stato disposto il trattamento sanitario obbligatorio”. Su tale richiesta il sindaco deve decidere entro dieci giorni e può concedere l’esonero, se motivato.
In pratica, dunque, i genitori possono chiedere l’esonero dalla vaccinazione dei figli, motivandolo (le convinzioni etiche e religiose sono considerate motivi validi). E’ una strada praticata l’esonero viene spesso concesso: è frequente che i sindaci (o chi per loro, a seconda della dimensione del Comune)vogliano solo accertarsi che sia una scelta consapevole e non una trascuratezza dei genitori.
Ma c’è di più: alcune Regioni italiane hanno promulgato leggi regionali che sostanzialmente aboliscono l’obbligo di vaccinazione. E’ avvenuto sul presupposto della modifica del titolo V della Costituzione, per cui l’attività di pianificazione e programmazione degli interventi in materia di tutela della salute è attribuita alla competenza delle Regioni e Province Autonome. E così in Piemonte, Lombardia, Liguria e Veneto non è più necessario dimostrare di aver ottenuto l’esonero.
In queste Regioni vi è più informazione sulle vaccinazioni infantili: più campagne, più materiali a disposizione dei cittadini, più attenzione ad informare e rendere consapevoli. Per questo, non si è verificata alcuna diminuzione dei vaccinati di un qualche rilievo statistico.
L’obbligo quindi, è stato utile in passato, ma oggi sembra anacronistico ed addirittura si dimostra più efficace abolirlo in cambio di informazione. Purtroppo però l’Italia va sempre a due velocità: alcuni cittadini potranno semplicemente esimersi dal vaccinare i figli, altri dovranno destreggiarsi con adempimenti burocratici laa cui difficoltà è rimessa alle singole autorità comunali.

Le informazioni contenute in questo articolo sono puramente informative. Rivolgersi sempre al proprio medico

fonte: genitoricrescono.com

foto: ilserpentedigaleno.blogosfere.it